Interview #50

Galleria Opulenza

* Il testo che segue è l’edit di un’intervista del 2016. La versione integrale è stata pubblicata in PANORAMA (DIORAMA editions).

Galleria Opulenza è un collettivo composto da Carlo Banfi (Milano, 1991), Alessandro Garbin (Conegliano, 1991), Pietro Fareri (Milano, 1991), Dali Geralle (Milano, 1994), Yuri Kaban (Milano, 1992), Domenico Nicoletti (Sapri, 1993), Davide Renoldi (Milano, 1991), Andrea Rosso (Venezia, 1992) ed Alice Zani (Reggio Emilia, 1992). I loro progetti sono stati esposti presso SPRINT e WOK (Milano). Hanno collaborato con IUTER, Missoni, Nike, Pop Up Press, Ptwschool, Redbull, United Standard, Valentino, Vice e WOK Store.

Com’è nata Galleria Opulenza?

Lo si può dire, non è altro che il salotto di un comunissimo bilocale di Milano Sud. Cippo e Buzzi erano i soli fuorisede durante l’università, inevitabilmente quel divano (in vimini, scomodissimo) è diventato l’HQ dell’intera cricca. Scherzosamente è stato disegnato il logo, una paglia ed un anello. Così è stata aperta la pagina Facebook, scherzosamente ci proponevamo come una galleria d’arte con sede a Parco della Vittoria. La gag aveva lasciato perplessi un po’ tutti, ma continuavamo a ricevere like. Ci siamo resi conto che eravamo anche bravi in quello che facevamo, senza che si fosse ancora intuito cosa facessimo, allora abbiamo reso quel logo la nostra firma. Il più delle volte ci dimenticavamo addirittura di postare i nostri lavori, allora abbiamo aperto la pagina Instagram. Abbiamo seguito tantissime tipe, quelle replicavano bene, da quel momento non ci siamo più fermati.

Chi ne fa parte, e di cosa vi occupate singolarmente?

Questa risposta si dilungherebbe troppo, sarebbe anche noiosa. Ti possiamo dire che abbiamo addirittura un curatore la cui responsabilità è solo fumare, un dipartimento di comunicazione che fa le social media cose, un dipartimento grafico, un IT e tanti amici.

Alcuni dei denominatori comuni sembrano essere la fotografia e la grafica, sotto forma di zine, flyer, graffiti, tatuaggi.

Definirli denominatori è un po’ pretenzioso, lo fa sembrare qualcosa di ragionato. Non è altro che la nostra rielaborazione di quello con cui siamo cresciuti, le stronzate di cui chiacchieriamo in piazza, le cose che guardiamo al computer. Nonostante la nostra crescita sia avvenuta in province differenti, in ambienti opposti, siamo accomunati dalle stesse suggestioni. Anche se spesso siamo in disaccordo sulle stesse cose che ci piacciono.

E oltre a questo cos’altro c’è che vi influenza, vi piace, vorreste fare in futuro?

Lo ammetto, questo non possiamo prevederlo. Non vuole essere l’ennesima risposta buonista in cui sosteniamo che le cose si devono sviluppare in maniera naturale e genuina, è che davvero moltissimi nostri progetti nascono a caso. Tipo che neppure noi ce lo saremmo aspettato. Per il futuro quindi non so dirlo, una volta abbiamo detto che avremmo aperto un’agenzia di modelli, d’altronde siamo tutti belli oltre che bravi.

Vi si potrebbe definire un collettivo ma, più che lavorare su progetti condivisi, tendete a sviluppare i vostri lavori individualmente, interagendo tra voi per sostenervi a vicenda invece di fare cose che portino una firma unica e bidimensionale.

Ecco, questa è forse la vera forza di G.Op. Ognuno di noi è bravo in un settore: chi con ciò che si muove in 3D, chi con la fotografia, chi con la grafica vettoriale e chi sa solo tenere assieme ‘ste cose, che è quello che faccio io. Abbiamo le fattezze di un’agenzia virtuale, nel processo creativo si contribuisce costruendo assieme la cosa. Ognuno fa la propria figata, per poi presentarla nel suo complesso. Ogni nostro lavoro ha la firma di Galleria Opulenza, neppure così in piccolo in confronto al nome dell’autore, è qualcosa che sentiamo tutti nostra.

Ad oggi, quali sono a vostro avviso le realtà più interessanti a Milano?

A Milano c’è davvero tanta gente brava, glielo dicono tutti e lo sapranno anche loro.